ESCLUSIVA TG – Branco: “Per squadra, società e soprattutto per i tifosi del Toro è un obbligo giocare in Europa”

30.06.2016 07:00 di Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per Torinogranata.it
ESCLUSIVA TG – Branco: “Per squadra, società e soprattutto per i tifosi del Toro è un obbligo giocare in Europa”
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© foto di Federico De Luca

Gianluca Branco è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Branco già Campione Europeo dei Pesi Superleggeri e Welter è un grandissimo tifoso del Toro. Con lui abbiamo parlato della sua squadra del cuore, del nuovo ciclo con Mihajlovic allenatore e dei suoi progetti futuri.

Che cosa pensa del passaggio da Ventura a Mihajlovic e quest’ultimo è l’allenatore giusto per il Toro?

“Per me Mihajlovic è l’allenatore giusto perché potrebbe dare veramente l’impulso che serve per ottenere risultati importanti. Senza nulla togliere a Ventura sono contento dell’arrivo di Mihajlovic”.

Tanti giocatori sono accostati al Torino da Falque a Ljajic da Kucka a Silvestre, ma nessuno è ancora stato ufficializzato. Fiducioso sul fatto che la squadra sarà rafforzata?

“Spero che quello che si legge e si sente sia vero. I nomi sono tanti e interessanti e mi auguro che Cairo questa volta non ci abbandoni e prenda gli uomini che servono a Mihajlovic. Non penso che il mister sia venuto al Torino per fare brutte figure e sono convinto che voglia una squadra di qualità quindi ho fiducia sul fatto che arriveranno giocatori validi”.

Glik ha annunciato che andrà al Monaco, chi dovrebbe ereditare la fascia di capitano? Meglio un giovane cresciuto nel vivaio o anche uno dei ragazzi di prospettiva oppure un giocatore che da tempo indossa la maglia granata?

“Penso che la cosa più logica sia dare la fascia di capitano a un giocatore d’esperienza che è al Torino già da qualche anno, diciamo un Moretti, perché darla a un ragazzo cresciuto nel vivaio che per la prima volta è in prima squadra deve rimanere con i piedi per terra, mentre chi ha già lottato per questa maglia, per me, è più indicato”.

Mihajlovic è un uomo di carattere e ha la mentalità vincente quindi punta a un piazzamento utile per l’Europa League. Questo traguardo è raggiungibile?

“Anche la scorsa stagione ci sarebbe voluto poco per arrivare in Europa League, ma alla fine ci siamo fermati al dodicesimo posto. Eravamo partiti con il piede giusto facendo anche gare molto belle con squadre toste e poi abbiamo sbagliato delle partite, abbiamo preso il derby con la Juve da stupidi, non ho capito che cosa sia successo. Mettiamoci la sfortuna, gli arbitraggi così così, però, su tre derby non siamo riusciti a vincerne uno.  Quest’anno arrivare in Europa League è un traguardo possibile, bisogna mettercela tutta. Per una squadra e una società come il Torino e soprattutto per i tifosi del Toro è un obbligo giocare in Europa, per il passato granata non possiamo accontentarci di stare a metà classifica”.

Mihajlovic di derby se ne intende ne ha vissuti da giocatore e da allenatore, una garanzia?

“Appunto spero che ci faccia vincere almeno un derby quest’anno”.

Parlando di lei, come sta e che obiettivi ha?

“Ho avuto un brutto incidente alla spalla e sono stato operato, ma ho recuperato quasi del tutto e dovrei rientrare a fine luglio disputando un incontro e poi il Campionato del Mondo, spero che questa volta la terza sia quella decisiva per il titolo. Ho vinto undici campionati d’Europa e mi sono un po’ stancato, infatti, ho lascito il titolo vacante e adesso a quarantasei anni voglio puntare al Mondiale”.

Senza volerle dare del vecchio però è una bella età per disputare un Mondiale.

“Eh sì, sono già nel Guinness dei primati per essere il Campione d’Europa più vecchio della storia della boxe avendone vinto uno a quarantacinque anni e sono uno dei pochi pugili italiani ad aver vinto questo titolo in due categorie: pesi Superleggeri e Welter. Però diventare Campione del Mondo a quarantasei anni mi sa che non ci è riuscito nessuno, vorrei essere il primo. Disputerò il Mondiale nella categoria Welter, spero a fine luglio di fare un buon rientro in modo da valutare come sto fisicamente e psicologicamente perché alla mia età bisogna essere al meglio con la testa e con il corpo”.

Visti i suoi impegni troverà il tempo per assistere a qualche partita del Toro?

“Certamente, tutte le volte che ho potuto sono andato allo stadio a vedere il Toro, prima c’era anche la scusa di venire a vedere il mio amico Quagliarella, ma anche se è passato alla Sampdoria io il Toro lo vengo a vedere lo stesso, ci mancherebbe, tanto più che tutte le volte che sono venuto abbiamo vinto, gli porto bene (ride, ndr)”.

Per concludere, faccia un augurio al Toro.

“Seriamo che faccia bene e che i giocatori tirino fuori gli attributi scendendo in campo con più grinta e voglia di arrivare veramente in Europa League, bisogna crederci”.