ESCLUSIVA TG – Carbone: “E’ scontato tenere Cerci e Immobile se il Toro vuole risultati maggiori”

06.04.2014 07:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
ESCLUSIVA TG – Carbone: “E’ scontato tenere Cerci e Immobile se il Toro vuole risultati maggiori”
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Benito Carbone è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Carbone, attualmente è un allenatore, cresciuto nelle giovanili granata ha militato nel Torino dal 1988 al ‘90 e nella stagione ‘93-‘94. Con lui abbiamo parlato della sua ex squadra.

 

Con quali motivazioni il Torino può affrontare questo finale di campionato a iniziare dalla partita con il Catania ultimo in classifica?

“L’affrontare il Catania non significa avere a disposizione un risultato utile scontato, in serie A l’ultima può vincere con la prima, però è chiaro che tutto dipende dalle motivazioni che si riescono a trovare. Se il mister è bravo a proporre degli stimoli per cercare di conquistare comunque più punti possibili, magari battendo il record della massima posizione raggiunta in graduatoria negli ultimi vent’anni (ottavo posto nella stagione 1993-94, ndr), potrebbe essere un obiettivo interessante sia per l’allenatore sia per i giocatori. Io penso che il Torino degli stimoli ce li abbia e la stagione diventerebbe storica, anche se la possibilità di arrivare all’Europa League a questo punto è minima, ma tutti lo sanno”.

 

Visto che il Torino un obiettivo di classifica ben preciso non lo ha quanto può già programmare la prossima stagione testando chi ha giocato meno o giovani di prospettiva?

“Sicuramente tanto, ma questo non toglie il fatto che si possa sia valutare appieno tutti i giocatori sia provare a conquistare più punti possibili. La società e l’allenatore sono nella condizione di poter pensare al futuro programmando la prossima stagione in anticipo e con tutta calma senza avere assilli dovuti alla classifica, questa condizione è molto importante in un’ottica di creare obiettivi diversi e più ambiziosi degli attuali per il prossimo campionato”.

 

La campagna acquisti estiva dipenderà moltissimo dalla permanenza o meno di Cerci e Immobile, ma fatto salvo ciò in quale reparto il Torino dovrebbe rafforzarsi di più?

“Se Cerci e Immobile dovessero andare via il Torino farebbe fatica a trovare dei sostituti sul mercato italiano, ma forse anche su quello estero, certamente ci sono giocatori più forti di loro, ma economicamente non alla portata del Torino, è pacifico che se il Toro potesse comprare dei top player allora Cerci potrebbe andare alla Juve e Immobile in Germania. La conferma di Cerci e Immobile, poiché sono forti, deve essere scontata se si vogliono raggiungere risultati maggiori e si deve partire da loro nel costruire la squadra, poi starà a Ventura dire se serve un portiere piuttosto che il terzino destro o un centrocampista e con quali caratteristiche o un altro attaccante. Certamente serve una rosa più ampia in tutti i reparti che all’occorrenza possa far rifiatare certi giocatori anche se non si disputano competizioni internazionali, c’è comunque sempre la Coppa Italia da giocare oltre al campionato”.

 

Tornando a questo finale di stagione, qual è il rischio che può correre il Torino?

“Quello di mollare non avendo più obiettivi precisi da raggiungere e finendo per fare un buco nell’acqua in questo finale di stagione, se invece viene posto il traguardo di raggiungere, come dicevo, e di superare la miglior posizione degli ultimi vent’anni allora ci sarebbero le giuste motivazioni per conquistare più punti possibile”.

 

Parlando di lei, quando tornerà ad allenare?

“(Ride ndr) E’ una domanda da un milione di dollari. Parlando seriamente, io sono pronto e carico e sto aspettando la chiamata giusta per ricominciare in Italia o all’estero, questo lo vedremo”.

 

Quindi potrebbe tornare a emigrare come fece da giocatore?

“Sì certo, magari tornando in Inghilterra dove mi hanno conosciuto da giocatore poiché fra Sheffield Weds, Aston Villa, Bradford City, Derby County e Middlesbrough sono stato sei anni. Non nascondo che ne sarei felice perché mi piace la mentalità e il modo di giocare a calcio che hanno in Inghilterra, ma se in Italia mi proponessero un progetto valido con la possibilità di lavorare tranquillo senza essere messo in discussione alla prima difficoltà che si presenta in campionato, come successo nel recente passato, allora resterei senza problemi, anzi e non rifiuterei com’è accaduto con le ultime proposte che ho ricevuto”.