Bravo il Toro, bravo Ventura

21.03.2015 11:24 di Marina Beccuti Twitter:    vedi letture
Fonte: Flavio Bacile per TorinoGranata twitter @ flavio_bacile
Bravo il Toro, bravo Ventura
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

E’ mancato pochissimo, forse solo un briciolo di fortuna per ribaltare risultato e pronostico, ma, chi era allo stadio Olimpico è andato a casa soddisfatto, perché il Toro ha disputato una buonissima partita, sicuramente al livello di una squadra blasonata e multimilionaria come lo Zenit. Non c’è il minimo dubbio che alla fine abbia pesato, quasi come un macigno, l’espulsione di Benassi nella partita d’andata, perché anche a San Pietroburgo, finché si è giocato undici contro undici la squadra di Ventura ha tenuto bene il campo e subito in concreto nulla. Il ritorno si è tinto di granata, e non solo per lo stadio finalmente pieno come il Toro merita, ma per il semplice motivo che in campo per tutti i novanta minuti si è vista unicamente una squadra. Alla fine il risultato è bugiardo, perché neanche undici contro dieci, la squadra di Villas Boas, è riuscita a dare l’impressione d’essere padrona del campo come il Toro nella partita di ritorno. Tre occasioni per Maxi Lopez, due per Quagliarella, una paratona su colpo di testa di Amauri, altre due sulla linea di porta, con colpo di testa finale di Gazzi, gol annullato a Glik per un fuorigioco millimetrico, palo interno di Molinaro (fuorigioco), palla dentro di Darmian (alta di poco) a porta praticamente scoperta, punizione di Farnerud che ha accarezzato il palo a portiere battuto, altra punizione di Quagliarella con deviazione della barriera che per poco non trova la porta. Undici palle gol, contro l’unica degli ospiti, tanta roba per una squadra che continua ad avere una rosa troppo ristretta, specialmente se si cerca di fare strada in Europa.

Come ho più volte detto, dal punto di vista tattico la squadra di Ventura, ed il merito è tutto del tecnico, è una delle più difficili da affrontare, e non solo del campionato italiano. È evidente che non si può dire la stessa cosa dal punto di vista tecnico, rimango, infatti, dell’idea che ci si è impoveriti rispetto alla passata stagione, anche se ha perfettamente ragione il mister granata quando dice che tatticamente questa squadra è superiore a quella precedente. Il Toro ti fa sempre giocare come vuole lui, ti mette in difficoltà evidenziando i tuoi difetti, mentre invece riesce quasi sempre a non esaltare i tuoi pregi. Tutto questo si ottiene solo lavorando molto sul campo, ed è facile capire quando una squadra è organizzata, e quando invece gioca qualcosa di simile al calcio, ed il Toro, al di la di alcune cadute che possono essere anche fisiologiche, in modo particolare per una squadra che si ricostruisce ogni estate, gioca un buon calcio, che riesce coinvolgere tutti gli effettivi. Peccato non aver potuto proseguire il cammino in Europa, specialmente dopo aver visto questo Toro, che per alcuni aspetti è stato persino superiore a quello di Bilbao.

Ora non bisogna mollare la presa, c’è, a mio avviso, la possibilità di agganciare ancora l’Europa, e potrebbe bastare anche raggiungere il settimo posto, a patto che arrivino buone notizie dalla coppa Italia, e forse anche dall’Europa League. Inter, Genoa, Milan e Palermo le nostre avversarie, quindi squadre non superiori ai granata, almeno per quello che attiene all’organizzazione di gioco, con l’undici di Ventura che dovrà affondare Palermo, Genoa e Milan, quindi tutto è ancora aperto.

Prossima partita contro il Parma, partita che non si sa perché si debba giocare, visto che non c’è nessuna garanzia che la squadra ducale riuscirà a chiudere il campionato, e con due partite ancora da recuperare che, calendario alla mano, dovevano essere giocate prima di Parma-Torino. Insomma, ancora Torino e Parma, una viene fuori da una più che dignitosa Europa League, l’altra dichiarata fallita, 218 milioni di debiti complessivi, con un patrimonio netto negativo di circa 47 milioni. Il calcio è anche questo, almeno in Italia.