Torino-Udinese, le pagelle: il Gallo batte anche la sfortuna, Ljajic meglio centrale che esterno

02.04.2017 15:46 di Alex Bembi   vedi letture
Torino-Udinese, le pagelle: il Gallo batte anche la sfortuna, Ljajic meglio centrale che esterno
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Hart 5,5: poco impegnato, si salva sul colpo di testa di Zapata con una respinta non bella, ma efficace. Poi capitola con qualche responsabilità sul tiro di Jankto che era potentissimo, ma sul suo palo. Nessuna colpa sul provvisorio 0 a 2 dei friulani.

Zappacosta 6,5: spinta offensiva costante ed efficiente, con una miriade di cross fatti spiovere nell’area degli ospiti, molto spesso con precisione. Tra i tanti, quello decisivo è l’ultimo: quello che pesca il Gallo per il gol del, meritato, pareggio.

Rossettini 5: molto, troppo falloso. Becca il giallo che ne condizionerà la gara già nei primi minuti. Gravissimo poi l’errore in fase di appoggio che lancia la ripartenza di Jankto, conclusa con il gol del vantaggio ospite. Sfortunato in fase offensiva quando un suo bel colpo di testa impatta il palo della porta difesa da Scuffet.

Moretti 7: monumentale. Non solo perché suona la carica con una rete da attaccante consumato che riapre la partita, ma anche per tutte le chiusure e le respinte che fanno di lui, nell’occasione, un vero muro di gomma su cui rimbalzano i tentativi bianconeri. E che duello con un peso massimo come Zapata. Lui tiene botta con esperienza e anche con le maniere più dure, uscendo dal ring a testa più che alta.

Molinaro 6: un po’ meno rispetto al contraltare di destra, ma anche lui spinge e mette in area tanti palloni pericolosi. Sfiora anche il gol nel convulso finale.

Acquah 6,5: la sua fisicità serve tanto a questo centrocampo di pesi piuma e lui offre tutto sé stesso e le doti che di cui dispone non lesinando corsa e impegno. Sfiora il secondo gol consecutivo con un altro gran tiro, ma Scuffet gli risponde con una parata strepitosa. 

Lukic 5,5: la partita da compitino non basta più, anche mister Mihajlovic si arrabbia a bordocampo per le sue giocate scolastiche. Il passaggio orizzontale va bene, ma ogni tanto serve per chi interpreta il ruolo di regista, un lancio di prima, un filtrante che inneschi le punte. oggi Lukic non lo ha mai fatto e non può guadagnare la sufficienza, nonostante una gara senza errori macroscopici. (dal 55’ Boyè 5,5: entra e subito prova una rovesciata che, fosse riuscita, avrebbe fatto venire giù lo stadio. Prova a spingere lì sulla sinistra, ma non ha mai il guizzo giusto).

Baselli 6,5: disputa un signor primo tempo, tra i migliori del Toro. Si carica di responsabilità e tenta spesso la giocata vincente, l’assist per il compagno. Nella ripresa cala un po’, fino alla sostituzione, ma comunque resta una prova a cui dare continuità. (dal 75’ Maxi Lopez 6,5: gioca da attaccante di calcetto, spalle alla porta a fare da boa. Le sue sponde per i compagni sono deliziose, manda in porta in più di un occasione chi gli chiede triangolazione. Doti tecniche fuori dal comune, d'altronde non si viene chiamati da squadre come il Barcellona per caso).

Iago Falque sv: prende una brutta botta al fianco ed è costretto ad arrendersi dopo nemmeno un quarto d’ora. (dal 13’ Iturbe 5,5: per carità, l’impegno è palese. Corre tantissimo, si vede che ha voglia di spaccare tutto. Si trova di fronte anche un avversario veloce e tignoso come Samir e alla fine dei conti la sua incisività nella gara è minima).

Belotti 7: oggi la dea bendata non gli era per nulla amica, ma nonostante questo lui non ha smesso mai di provarci. Due traverse, un salvataggio miracoloso di Heurtaux e un gol annullato per un offside quantomeno dubbio. Lui però vuole fortissimamente riprendere Dzeko, scappato in classifica marcatori con la doppietta di ieri e dimostra, con la solita abnegazione, che volere è potere: l’azione parte proprio dai suoi piedi e finisce con il suo colpo di testa vincente, quando il cross preciso di Zappacosta si trasforma nel premio dopo le dodici fatiche del Gallo.

Ljajic 6: un primo tempo impalpabile, al solito svogliato, con un picco di fastidio nel tiro sprecato da buona posizione e spedito in curva. Nella ripresa viene spostato prima dietro le punte e poi a centrocampo, e forse è proprio il cambio di modulo a far svoltare la sua prestazione. Tira fuori le doti che tutti conosciamo e si mette al servizio della squadra. Il gol glielo nega un super Scuffet, ma nell’azione che porta i granata ad accorciare le distanze c’è il suo zampino. Dimenticare il primo tempo e ripartire dalla ripresa, per favore.

Alex Bembi