Torino, non ci sono più alibi

07.02.2016 19:54 di Marina Beccuti Twitter:    vedi letture
Torino, non ci sono più alibi
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

La partita con il Chievo è stata la peggiore della stagione, dopo quella di Carpi, ma alla fine perdere in Emilia non era stato poi un disonore, visto come la squadra di Castori ha poi fatto male su altri campi. Perdere oggi contro il Chievo in casa è senza giustificazioni. Gli uomini di Maran hanno avuto la strada spianata al successo, senza fare molto, se non guardare un gruppo di pedine senza un condottiero. Ventura s'è giocato il jolly Maxi Lopez, ma l'attaccante argentino è un titolare, un giocatore che può fare la differenza, quando è entrato ha dato più dinamismo alla squadra, ma era troppo nervoso per 'sta storia di iniziare sempre dalla panchina, così che quando è entrato ha compiuto molti falli, senza incidere sotto porta. Ventura ha perso il polso della squadra? A questo punto crediamo di sì e adesso di alibi non ne ha più, l'ha anche ammesso in tv, non si è arrampicato sugli specchi a cercare scuse, a parte il fatto che nei primi trenta minuti la sua squadra, ovvero il Toro, quello di Cittadella, così come quello di Bilbao, poteva chiudere la partita. Poi il buio. Certo, le partite durano in genere 95 minuti e gli attuali giocatori non reggono questo spazio, nè nella testa, tantomeno nelle gambe. Dunque c'è un problema fisico e mentale che oggi è stato ingigantito. Mancanza di idee, palle sparacchiate senza ragionare e lo stesso Immobile, insieme a Belotti, la coppia gol da Champions League, come sono stati considerati in settimana da alcuni quotidiani, non sono stati coesi quasi mai. L'unico a salvarsi è stato Benassi che ha anche un po' scoperto le cause dei gol che latitano in casa granata, sono difficili da raggiungere i due attaccanti là davanti, per cui bisogna inventarsi anche tiri da lontano, ed il suo è stato vincente, per un'illusione, quasi ottica, della vittoria. Il solito gioco, che ha dato i suoi frutti in passato, ma oggi è troppo lineare, senza fantasia, con quei retropassaggi da cardiopalma al portiere, tanto cari al mister, meno al pubblico. 

Il tecnico oggi è stato contestato e aumentano i tifosi che chiedono il suo esonero o le sue dimissioni. Purtroppo, spiace dirlo per quello che ha fatto in passato, ma bisogna avere il coraggio di ammettere che i miracoli sono finiti, che altre squadre sono cresciute, rispetto alle stagioni passate, mentre il Toro è rimasto fermo su uno schema che ormai tutti conoscono a memoria, gli avversari, un po' meno i suoi interpreti. Anche la presunzione di voler imporre il proprio gioco a dispetto degli avversari, preparare i match solo su stessi e non sulle caratteristiche della squadra di turno, è un handicap. 

Non è questione di età, forse è colpa di un amore mai del tutto sbocciato da ambedue le parti, pur condito da rispetto per i risultati che sono sembrati positivi, ma che adesso mettono in evidenza che la squadra è bloccata su se stessa, dove non peggiora ma nemmeno migliora, è statica, come davanti ad un bivio dove nessuno vuole prendersi la responsabilità di scegliere una via.

Claudio Ranieri, che ha solo quattro anni in meno di Ventura, si è reinventato a Leicester e, con una squadra non infarcita di campioni, sta mettendo in riga Arsenal, Manchester City e United, Chelsea e così via, per cui anche un allenatore non più giovanissimo può essere moderno e vincente, mettendoci soprattutto molto entusiasmo e magari meno presunzione. E' chiaro che in questi anni tutti hanno parlato di Ventura come un maestro, ma anche i maestri sbagliano, non sono invulnerabili. Però, azzerando le critiche, c'è il rischio di non fare mai un mea culpa, di accontentarsi e di credere quello che nella realtà non è. Oggi Ventura si è preso le sue responsabilità, perchè per una volta si è scoperto fragile, scoperto, al cospetto di fischi inevitabili. Ha detto che bisogna rimboccarsi le maniche, ma non serve solo questo, ci vuole fantasia per giocare a calcio, provare anche la novità inattesa da mettere in campo. Dare spazio ai giocatori di prendere iniziative personali, come ha fatto Benassi, che ha dato i suoi frutti. L'esonero non ci sarà in questa stagione, perchè non ci sono allenatori liberi di valore e Mou costa troppo, così come lanciare Longo può essere considerato frettoloso e controproducente. Dunque Ventura deve inventarsi qualcosa per rigenerare se stesso prima della squadra, e soprattutto cambiare la preparazione, perchè non è possibile che quando il Toro gioca alla mezza non regge, mentre altre squadre, vedere alla voce Verona (ultima in classifica) e Inter, oggi hanno dato vita ad un bellissimo spettacolo. Qui c'è anche di mezzo una condizione fisica non ottimale, è evidente, bisogna cambiare marcia.