L'Inter e le telefonate del Mancio, Bjarnason un caso, qualcuno nel calcio è troppo furbo

05.07.2015 18:54 di Marina Beccuti Twitter:    vedi letture
L'Inter e le telefonate del Mancio, Bjarnason un caso, qualcuno nel calcio è troppo furbo
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Federico De Luca

Il caso più eclatante è stato quello di Kondogbia del Monaco, mentre Galliani era a Monaco per trattare il giocatore, il mister dell'Inter Mancini gli telefonava per farlo venire a Milano, ma con la destinazione nerazzurra. Soffiato proprio sotto gli occhi dell'ad rossonero, che era andato a Monaco per alcuni giorni a trattare direttamente il giocatore. Pare che ci sia lo zampino dell'Inter sul caso che sta infiammando il mercato e la piazza viola, ovvero Salah, anche se il Mancio ha avvertito di non averlo chiamato perchè gli era finito il credito... Adesso la Fiorentina vuole adire a vie legali contro il giocatore perchè avrebbero una scrittura che confermerebbe che l'attaccante egiziano è loro. L'Inter è il club che i viola hanno messo sotto accusa per essersi intromesso in una situazione già definita. Ma la società nerazzurra ha risposto stizzita con un comunicato contro il dirigente gigliato Panerai, perchè loro non c'entrano nulla con Salah. Alla fine è chiaro che non puoi trattenere un giocatore che ha la testa altrove. In serata la Fiorentina stessa ha preso le distanze dalle esternazioni del suo dirigente.

Comunque sia il mercato, che ufficialmente è appena cominciato, pare essere determinato esclusivamente dagli agenti, è così da ormai molti anni, ma la situazione sta passando sempre più in mano ai procuratori più potenti, che hanno delle vere e proprie società di gestione che impongono dichiarazioni e destinazioni ai loro assistiti, senza che le società calcistiche possano far valere i loro diritti. Il guaio è che tali gruppi sono talmente articolati, con sedi all'estero e procuratori sparsi sul territorio mondiale, che a volte non si capisce nemmeno il nome di colui che cura le sorti di un giocatore, perchè spesso sono più persone.

Uno dei procuratori più importanti è Jorge Mendes, portoghese, classe '66, una carriera di terza categoria come giocatore, che ha fondato la GestiFute, la società di procure calcistiche più importante del mondo del calcio, che ha un valore complessivo di 400 milioni di euro, che gestisce il neo allenatore viola Paulo Sousa, Mourinho, e buona parte dei calciatori portoghesi, tra cui Cristiano Ronaldo.

Il calcio dovrebbe darsi una regolata anche sotto questo aspetto, oltre agli scandali, per rispetto in primis verso i tifosi che non hanno più punti di riferimento nelle squadre per cui tifano. Quello che conta è la maglia, vero, ma a vestire i colori di un club sono pur sempre persone, che però stanno perdendo la loro identità. Fanno, parlano e agiscono non più seguendo i dettami dei loro club, ma esclusivamente per interesse dei loro procuratori. Squadre che a questo punto non sono libere di trattare il giocatore che piace al proprio mister, ma sono sottomesse spesso ai ricatti di chi gestisce il giocatore. Come sta succedendo per Salah, ma non è di certo un caso a sè. Il Torino sta vivendo una situazione analoga con Bjarnason, ceduto dal Pescara, ma con giocatore e procuratore che probabilmente non si accontentano delle cifre pattuite. Il caso è meno eclatante perchè il giocatore non è famoso come l'egiziano (semisconosciuto quando arrivò a Firenze, ndr) e non c'è l'Inter dietro, ma intanto si perde tempo a rincorrere un giocatore, per il quale pare sia stato dato l'ultimatum.

Comunque sia Cuadrado era un re a Firenze, è andato al Chelsea e ce lo siamo dimenticati, ora è sul mercato (Inter e Juve lo starebbero corteggiando), per non parlare di Immobile e Cerci, fenomeni in maglia granata, dimenticati quando sono andati via. Fanno bene alla fine questi giocatori a fidarsi dei loro procuratori, che li arricchiscono, ma li rendono più showman che sportivi?