Hart: "La mia mentalità è identica a quella del Toro"

Diretta dall'inviata al Grande Torino Elena Rossin
16.09.2016 11:54 di  Marina Beccuti  Twitter:    vedi letture
Hart: "La mia mentalità è identica a quella del Toro"
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Joe Hart è stato presentato questa mattina ai media, accompagnato dal presidente Urbano Cairo e dal direttore sportivo Gianluca Petrachi.

Hart ha subito esordito dicendo: "Sto imparando l'italiano, sto molto bene qui e cerco di conoscere le parole che mi servono per interpretare il ruolo di portiere".

Riguardo a questi primi momenti della sua esperienza nel calcio italiano ha commentato: "Mi alleno e gioco allo stesso modo. Il calcio è la mia passione e al Toro mi trovo benissimo. Darò il massimo sempre, fino al termine della stagione. Il tempo fino a ieri è stato bello, poco inglese. Mi alleno e sto bene, sto capendo cosa vuole Mihajlovic. La mentalità mia e del Toro sono identiche".

Sull'addio al City ha detto: "Sono stato bene per dieci anni a Manchester e adesso sono qui. E' normale per un calciatore cambiare e sono grato al Torino per l'opportunità e la possibilità di confrontarmi con la Serie A. Da piccolo vedevo sempre le partite del campionato italiano. Conoscevo la storia del Torino e della tragedia di Superga. So che qui c'è anche la Juve, ma il patrimonio del Toro è unico".

"Al Manchester stavo vivendo una situazione particolare e il Torino mi ha dato un'opportunità importante di giocare come io volevo. Ci sono differenze fra le varie nazionalità e fra gli allenatori. So come allenano gli italiani, conosco Mancini e Capello ma, chiaramente, ognuno ha le sue peculiarità".

Riguardo all'errore di domenica, ha risposto: "Può capitare. Il mister mi ha accolto bene e sto lavorando al massimo per migliorare giorno dopo giorno. Ho una buona insegnante d'italiano che mi permette di apprendere l'italiano e comunicare con tutti".

Gli obiettivi del Toro sono abbastanza chiari e Hart sottolinea: "Possiamo competere per l'Europa e lavorando col supporto dei tifosi possiamo fare bene. Parlare con Mihajlovic è stato importante, cerca sempre di farmi stare bene e di farmi sentire felice. Quando ci siamo sentiti la prima volta mi ha fatto domande sulla mia mentalità e sulle mie motivazioni e io gli risposto che volevo arrivare a Torino e lavorare con lui. Sono qui per imparare e migliorare. Ho capito come si gioca in Italia, qui è importante vedere i video delle altre squadre. Prima di venire al Torino ho fatto delle ricerche e qui c'è un ottimo attacco. Mi hanno accolto bene e ho trovato una qualità al top. Lavorando bene e combinando le mie qualità con quelle dei compagni potremo andare avanti bene".

Immancabile la domanda sul derby: "E' una partita importante, ma adesso penso all'Empoli. Sono qui e non mi interessa il futuro. Sono concentrato sul presente. Ogni giorno qualcuno parla di me e ha opinioni, ma non mi preoccupo di quello che dice. Sounes pensa sia un pericolo per la mia carriera essere qui? Sono al Toro e sono contento. Perchè ho scelto il numero 21? Era il solo disponibile (Cairo sorride e ricorda che è il suo giorno di nascita, ndr)".

Hart ha poi proseguito sulle differenze che ci sono tra l'Italia e l'Inghilterra: ""Ci sono grandi differenze, ad esempio il cibo è buono, più salutare, e sono contento di essere qui. A chi mi ispiro? A David Seaman, è un amico che mi dà consigli. Buffon è un grande portiere, così come Neuer e il giovane Donnarumma. Il portiere deve aiutare la squadra e parare, tutto qui. Io ho 29 anni, sono giovane e ho la mentalità aperta per apprendere sempre. Il City mi ha dato tante opportunità, ma sono al Torino per migliorare. Il mio ambientamento a Torino? Devo trovate casa, un'auto e soprattutto allenarmi".